La restrizione dietetica marcata e prolungata può portare a una serie di complicanze fisiche e psicologiche.

Un esperimento condotto negli anni ’50 da Ancel Keys all’Università del Minnesota è, ancora oggi, la migliore esemplificazione degli effetti della dieta restrittiva e della perdita di peso sul comportamento.

Lo studio riguardava 36 giovani sani fisicamente e psicologicamente che furono sottoposti a una restrizione calorica per un periodo di 6 mesi. Quali sono stati gli effetti?

Una delle modificazioni più importanti era l’aumentata preoccupazione nei confronti del cibo: comparivano pensieri ossessivi relativi all’alimentazione che si traducevano nella raccolta di ricette, nell’acquisto di libri di cucina e anche di utensili e piatti. Il cibo era diventato l’elemento preponderante di conversazione e su cui fantasticare, tanto è vero che alcuni di loro non erano più in grado di concentrarsi nelle attività quotidiane e avano perso ogni forma di interesse per qualunque altra cosa che non riguardasse il cibo.

Gli sperimentatori avevano osservato, inoltre, che le abitudini alimentari dei giovani erano drasticamente cambiate: passavano la maggior parte del tempo pianificando come avrebbero mangiato il loro pasto e molti dei loro comportamenti erano poi funzionali allo scopo di prolungarlo: mangiavano in silenzio, facevano misture di cibi che volevano serviti molto caldi, utilizzavano spezie e sale e aumentavano il consumo di thè, caffè e pacchetti di chewing-gum.

Il marcato aumento della fame e la preoccupazione per il cibo portava a una completa perdita di controllo: si moltiplicavano episodi di abbuffate seguiti da un marcato senso di colpa o episodi di iperalimentazioni (si parlava di introiti di 8.000 kcal).

Da un punto di vista psicologico si era manifestato un grave deterioramento emotivo come conseguenza dello stato di digiuno prolungato. Depressione, irritabilità, ansia, scoppi d’ira o apatia erano diventati stati d’animo comuni in giovani che, prima,. erano perfettamente sani ed equilibrati.

Tralasciando le modificazioni fisiche, cognitive, sociali e sessuali, quanto emerso da questo studio ha dimostrato chiaramente come diete ipocaloriche e restrittive prolungate nel tempo possano avere effetti dannosi sulla salute delle persone, non solo fisica ma anche psicologica.

Se si desidera, quindi, intraprendere un percorso di dimagrimento, l’invito è quello di affidarsi a un professionista e non incorrere in percorsi fai da te che possono portare a gravi conseguenze.

 

 

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