Sovrappeso
e fame emotiva

I dati ISTAT (2019) riportano che In Italia sono 25 milioni, tra adulti e bambini, le persone in sovrappeso o obese e, a causa di questa condizione, è molto elevato il rischio di sviluppare patologie anche gravi. Per questo è importante prendersi cura di sé e della propria salute affidandosi a un professionista qualificato.

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Le persone in stato di sovrappeso, nonostante abbiano sperimentato diversi tipi di dieta, il più delle volte hanno poi recuperato il peso perduto perché faticano gestire in modo efficace le emozioni che causano l’assunzione di cibo           (il fenomeno della “fame emotiva”).

La fame emotiva consiste nel consumo di cibo esclusivamente in risposta a stati emotivi e non per soddisfare il naturale senso di fame: solitudine, ansia, noia, stress, problemi relazionali e così via spingono a un’iperalimentazione che porta sensi di colpa e frustrazione.

Le persone faticano quindi a raggiungere i propri obiettivi di salute e di peso e a mantenere i risultati nel tempo perché influenzati da questi stati emotivi che ne indeboliscono la motivazione e incentivano il discontrollo alimentare (piluccare tra i pasti, consolarsi con i cibi di confort ecc…).

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Servizio di
psicologia

È il servizio dedicato a coloro che faticano a rimanere motivati nel seguire una dieta, che faticano a mantenere i risultati raggiunti o che riversano emozioni e stati d’animo nel cibo (“fame emotiva”).

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Servizio
nutrizionale

È il servizio dedicato a coloro che desiderano perdere peso e sentirsi in forma. Qualunque sia il risultato che desideri ottenere, i nostri nutrizionisti studieranno il piano alimentare più adatto alle tue esigenze.

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sovrappeso e fame emotiva

Servizio di psicologia

Quando rivolgersi allo psicologo alimentare?

Lo psicologo aiuta la persona a raggiungere l’obiettivo di peso e di benessere agendo sulle abitudini alimentari non corrette e sulla gestione degli aspetti motivazionali, emotivi e comportamentali legati all’ alimentazione. Il suo obiettivo è restituire alla persona il potere di autoregolarsi nei confronti del cibo.

Come e quando lo psicologo alimentare può essere un valido aiuto?

1. Il cliente è seguito da un punto di vista alimentare ma non riesce a portare a termine la dieta perché scarsamente motivato o perché riacquista velocemente i chili persi. Lo psicologo lavora per aiutare la persona a trovare la giusta motivazione e a cambiare atteggiamento verso il percorso di perdita di peso.

2. La persona vuole imparare a gestire in modo più sereno il proprio rapporto con il cibo. Lo psicologo lavora principalmente sugli aspetti legati alla fame emotiva, insegnando come riconoscerla e come gestirla.

3. I bambini manifestano difficoltà rispetto all’assunzione e alla scelta del cibo: alimentazione selettiva, alimentazione restrittiva, evitamento del cibo, difficoltà a deglutire il cibo (disfagia).

4. Casi di veri e propri Disturbi Alimentari, sia in età evolutiva, che adolescenziale e adulta. Anoressia, Bulimia, Alimentazione incontrollata sono disordini alimentari importanti, che devono essere affrontati con l’aiuto di uno psicologo formato in tale ambito.

Perché è utile lo psicologo se non riesco a perdere peso?

Il meccanismo dell’alimentazione è regolato non solo da fattori di tipo biochimico ma anche e soprattutto da fattori psicologici. Un percorso di supporto psicologico al dimagrimento, in affiancamento o meno a quello nutrizionale, si propone di aiutare la persona a essere pronta e motivata a portare a termine il programma alimentare e a mantenere i risultati raggiunti nel tempo.

Proprio perché non si tratta semplicemente di dimagrire ma, cosa ben più difficile, di cambiare il proprio stile di vita e quindi le proprie abitudini alimentari, è importante avere uno o più punti di riferimento: un percorso di rieducazione alimentare non può essere intrapreso in assenza di una solida motivazione personale che può venire stimolata attraverso un lavoro di tipo psicologico.

Come mi aiuta lo psicologo a risolvere gli attacchi di fame e le abbuffate?

Il professionista individua abitudini non funzionali come, ad esempio, piluccare tra un pasto e l’altro, mangiare per placare le emozioni o  episodi di abbuffate e interviene per modificarle. Applica ed insegna tecniche pratiche, ampiamente sperimentate, lavorando insieme alla persona per aiutarla a gestire tutte quelle emozioni – rabbia, noia, solitudine… – che spingono a mangiare anche quando non si ha fame e che possono portare a uno stato di sovrappeso.

Nello specifico lo psicologo lavora con il cliente sulle seguenti aree a seconda delle necessità personali.

Motivazione al cambiamento: si lavora per rinforzare e mantenere sempre elevata la motivazione personale alla perdita di peso.

Consapevolezza dei segnali biologici di fame e sazietà: attraverso un lavoro di educazione alimentare si insegna al cliente come riconoscere e gestire gli stimoli che regolano l’assunzione di cibo.

Automonitoraggio dell’assunzione di cibo: compilazione del diario alimentare per imparare a conoscere la propria alimentazione e le cause emotive e cognitive che spingono a mangiare in eccesso.

Automonitoraggio del peso: misurazione del peso una volta la settimana. Monitorare il proprio peso permette di rimanere all’interno di un range di sicurezza.

Lavoro sulla fame emotiva: si insegna alla persona a riconoscere e gestire le emozioni che spingono a cercare consolazione e gratificazione nel cibo.

Pensieri automatici: si aiuta il cliente a identificare quei pensieri rapidi e automatici che contribuiscono a generare comportamenti problematici. Ad es. il pensiero del “tutto o nulla”: ho mangiato un biscotto, ho trasgredito la dieta, tanto vale che ormai mangi tutti i biscotti di cui ho voglia”.

Tecniche di auto-rinforzo: si insegna alla persona a costruire un sistema di rinforzo, cioè a premiarsi, per ogni cambiamento messo in atto nel breve e nel lungo termine.

Tecniche di controllo degli stimoli: si lavora insieme al cliente per aiutarlo a gestire in modo efficace i tre momenti del pasto, insegnandogli strategie concrete per controllare l’assunzione di cibo (momento prima del pasto – momento del pasto – momento dopo il pasto).

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Servizio nutrizionale

Come può aiutarti il nutrizionista?

La consulenza nutrizionale è utile per conoscere le abitudini alimentari e lo stile di vita, per chiarire dubbi e per affrontare insieme un percorso nutrizionale adeguato alle proprie esigenze. Durante la prima consulenza, il nutrizionista effettua la rilevazione delle Misure Antropometriche: il Peso e il BMI (Body mass index), le Circonferenze Corporee e stima del rischio metabolico-cardiovascolare, la Plicometria e la Bioimpedenziometria per valutare il metabolismo, la massa magra e la massa grassa, la Dinamometria per la stima della forza muscolare.

Ciò consente di ottimizzare l’elaborazione del piano alimentare personalizzato in base alle esigenze individuali di ogni paziente. Una dieta dimagrante è sempre una dieta bilanciata, che combinata a uno stile di vita attivo, aiuta a mantenere un peso corporeo adeguato, permettendo una crescita più armoniosa da un punto di vista fisico e più serena da un punto di vista psicologico.

Spesso, infatti, le persone in sovrappeso o con obesità tendono a essere emarginate e sottoposte a una vera e propria stigmatizzazione sociale. In particolare, i bambini in stato di sovrappeso possono sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i coetanei, di conseguenza tendono a isolarsi con un inevitabile aumento delle abitudini sedentarie. Inoltre un precoce stato di sovrappeso espone anche a maggior rischio di malattie metaboliche; per questo è utile intervenire tempestivamente e coinvolgere attivamente i genitori nel percorso di rieducazione alimentare.

Perché è importante rivolgersi ad un nutrizionista?

Alla base di ogni piano alimentare deve esserci un’adeguata conoscenza dei valori nutrizionali e una corretta ripartizione dei macronutrienti, vale a dire carboidrati, grassi e proteine. Una divisione che non può essere lasciata al caso: per determinare una suddivisione dei macronutrienti finalizzata al dimagrimento, infatti, è importante tenere conto non solo dell’apporto calorico quotidiano consigliato ma anche di altri fattori, tra cui il genere sessuale e l’attività fisica svolta.

Per ottenere buoni risultati nel lungo termine, inoltre, è sempre opportuno chiedere la consulenza di un nutrizionista. Il “fai da te” spesso è pericoloso e può portare una persona a incorrere in carenze nutrizionali. 

Ogni persona ha bisogno di un piano alimentare cucito su misura, in base anche ad eventuali patologie accertate dal medico.

In cosa consiste il coaching nutrizionale?

È fondamentale offrire al cliente una consulenza nutrizionale continuativa nel tempo aiutandolo ad affrontare dubbi, difficoltà, offrendo supporto e ascolto durante il percorso dietetico, rimanendo sempre in contatto. Questo metodo è risultato il più efficace per aiutare il paziente a completare il percorso nutrizionale e ad ottenere i risultati richiesti.

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