I buoni propositi della vita quotidiana spesso possono essere accantonati: quante volte avvertiamo dentro di noi quella voce che ci porta a sgarrare in una dieta, a saltare la palestra o a procrastinare un lavoro da finire.
Spesso la differenza tra il seguire questa voce o il perseverare verso l’obiettivo, dipende da come parliamo a noi stessi.
A questo proposito una ricerca scientifica pubblicata sul Journal of Consumer Research, vede come protagoniste 30 donne. Le donne sono state divise in 3 gruppi e a tutte è stato chiesto di pensare a un obiettivo a lungo termine importante per il loro benessere.
I ricercatori diedero poi le seguenti istruzioni:
- quando le appartenenti al “gruppo 1” si sentivano tentate di abbandonare l’obiettivo che avevano scelto, avrebbero dovuto dirsi solamente “NO“.
- quando erano invece le appartenenti al “gruppo 2” a voler abbandonare l’obiettivo, avrebbero dovuto dirsi “IMPOSSIBILE!”, utilizzando frasi del tipo “non posso assolutamente saltare il mio allenamento” oppure “non posso assolutamente mangiare il dolce al cioccolato!” .
- infine le donne appartenenti al “gruppo 3” avrebbero dovuto dirsi “NON LO FACCIO” utilizzando frasi come “non salterò l’allenamento in palestra” o “non mangerò il dolce al cioccolato”.
I ricercatori valutarono poi i risultati dei 3 gruppi a distanza di 10 giorni e osservarono quante donne fossero riuscite, in ciascun gruppo, a portare a termine l’obiettivo prefissato:
- nel primo gruppo, quello del “No”, solo 3 donne su 10 avevano portato avanti gli obiettivi per tutti e 10 i giorni.
- nel gruppo 2, quello del “Impossibile” solo 1 donna che era riuscita per 10 giorni a portare avanti i suoi obiettivi.
- nel gruppo 3, quello del “Non lo faccio” ben 8 donne su 10 hanno perseguito i loro obiettivi per tutti e 10 i giorni.
Questi risultati dimostrano che il modo in cui noi parliamo a noi stessi influenza molto il nostro comportamento: dirsi “non lo faccio” è molto più efficace che dirsi “assolutamente non posso farlo”.
Ogni volta che diciamo “non posso“ stiamo sottolineando i nostri limiti, cioè qualcosa che non ci sentiamo capaci di controllare e che ci porta a innescare una cascata di pensieri negativi ( ad esempio si attiva una catena di pensieri non funzionali come “non posso mangiare il dolce perché poi non sarò più capace di riprendere a mangiare correttamente e avrò sprecato i sacrifici che ho fatto fino ad oggi…”)
Al contrario, se proviamo a dirci “no, non lo faccio“ stiamo sottolineando la nostra capacità di scelta e sperimentando la possibilità di controllare la situazione.
Il modo che scegliamo di parlare a noi stessi psicologicamente porta alla messa in atto di comportamenti molto diversi tra loro e questo perché, come abbiamo visto, il linguaggio non è solo un insieme di lettere, parole e frasi, ma ha una ricaduta su pensieri e azioni.
Beh, ora non ti resta che provare a mettere in pratica questi concetti nella vita quotidiana: buon lavoro!