Il sovrappeso è un problema che riguarda una fascia di popolazione sempre più ampia, a partire dai bambini in età prescolare. In Italia, infatti, secondo ricerche recenti, il 36,6% di bambini al di sotto dei 10 anni di età presenta una condizione di sovrappeso. Dietro a questi numeri si nascondono cause di varia natura medica, psicologica, educativa e sociale.
Uno stato di leggero o forte sovrappeso può essere legato a fattori genetici, a scorrette abitudini alimentari o a un eccessivo introito calorico, ma può essere secondario anche a malattie neurologiche e/o endocrine e all’uso di farmaci.
Indipendentemente dalle cause, in ogni persona che presenta un grado più o meno severo di patologia, non viene rispettato il “bilancio energetico”: non vi è equilibrio tra l’apporto di energia ricavato dagli alimenti e il dispendio energetico. Il tessuto adiposo che si viene così a formare rilascia delle particolari proteine chiamate “citochine” che infiammano il tessuto muscolare : la prima risposta da parte del nostro organismo è il meccanismo dell’insulino-resistenza, messo in atto come difesa contro un’ intossicazione energetica. In questi casi è necessario ridurre l’infiammazione dei tessuti attraverso un intervento dietetico ricco di alimenti anti-infiammatori.

Particolare attenzione deve essere rivolta al grasso viscerale (cioè intorno all’addome) proprio perchè è l’obesità androide (circonferenza vita > 94 cm nell’uomo e > 80 cm nella donna) ad essere legata ai meccanismi di insulino- resistenza e alla sindrome metabolica. La sindrome metabolica è sia conseguenza che con-causa del forte sovrappeso e dell’obesità e provoca alla persona problemi di ipertensione, dislipidemia, diabete di tipo II e incremento del rischio di patologie cardiovascolari.

Cosa è necessario raccomandare a pazienti in sovrappeso? Innanzitutto la perdita di adipe localizzato a livello addominale attraverso un regime alimentare specifico; e, in parallelo, di svolgere attività fisica mirata a sviluppare la massa magra perchè è dalla massa muscolare che dipende il metabolismo basale e l’attività metabolica della persona.
Per affrontare e arginare il diffondersi di questa condizione è importante educare e sensibilizzare le persone circa le cause del sovrappeso, che sono principalmente l’iperalimentazione e l’ipoconsumo.

L’iperalimentazione consiste nell’ assunzione di un numero di calorie eccessivamente elevate rispetto al proprio fabbisogno giornaliero: viene introdotta una quantità di energia superiore a quella richiesta. Si possono distinguere due forme di iperalimentazione. Nell’iperalimentazione quantitativa la persona ha un appetito eccessivo spesso difficile da controllare e che porta ad eccedere con l’ingestione di cibo. Nell’iperalimentazione qualitativa, invece, l’appetito è normale o addirittura scarso, tuttavia è presente uno stato di sovrappeso. Generalmente si tratta di persone o ipometaboliche o che adottano uno stile alimentare non corretto, consumando cibi ipercalorici (salumi e formaggi ecc); bevendo bibite gassate e zuccherine, consumando snack fuori pasto e alcolici.

A differenza dell’iperalimentazione, l’ipoconsumo riguarda persone che hanno tendenzialmente superato i 30 anni di età, una soglia in cui il fabbisogno calorico quotidiano può ridursi notevolmente: le stesse assunzioni caloriche di dieci anni prima possono portare al sovrappeso e le stesse diete ipocaloriche che prima portavano buoni risultati, adesso sembrano non garantirli più. Il corpo sembra non essere più in grado di bruciare le calorie in eccesso e al contrario, tende sempre di più a immagazzinarle sotto forma di riserve nel tessuto adiposo. Chiaramente questa condizione di ipoconsumo innesca l’alibi del ipometabolismo: è, quindi, sempre consigliato mantenere uno stile vita attivo e adottare abitudini alimentari più sane.

Prenota un appuntamento onlineDoctolib